venerdì 2 ottobre 2009

Rabbia di sabbia d'Arabia in gabbia.

"E non rimangono che nuvole di polvere, cumuli di colpe che con un golpe si fanno assolvere.
Il vento soffia dall’ovest e già diffonde le solite menzogne che sparano dal fronte.
"

Tragedia annunciata. Dovrebbe consolare?

Era il 2007 quando un'alluvione simile sconvolse Giampilieri, oggi sono passati quasi due anni da allora, ma siamo punto e a capo. Anzi peggio.

Ma c'era da aspettarselo. Ovviamente, come è solito in questi casi, nessuno ha fatto nulla per evitarlo.


Il territorio di quelle zone è pura argilla e basta un pò di pioggia per far si che l'inondazione porti tutto via con sè, provocando simili disastri.

Si sapeva che sarebbe successo, adesso si piangono le conseguenze e le vittime del nubifraggio, ma soprattutto vittime del menefreghismo di una regione intera che pensa ancora alla costruzione di un'opera inutile come il famigerato Ponte sullo Stretto.

Nel frattempo, le strade, le scuole e la maggior parte degli edifici sono in uno stato fatiscente e nessuno fa nulla.

Dare una sistemata a tutto ciò sarebbe un modo più intelligente di spendere i soldi e costerebbe anche meno.

A quanto pare è più importante fare una lastra di cemento che unisce inutilmente due coste, o per meglio dire due cosche, anzichè pensare a far prima qualcosa di veramente utile per la Sicilia e per l'Italia intera.

Si parla tanto della sicurezza nelle scuole, le scuole di Messina sono in uno stato indecente e basterebbe una piccola scossa di terremoto o un'alluvione di portata simile, o addirittura inferiore, a quella che ha investito Scaletta e Giampilieri per vederle crollare come castelli di sabbia.

Ma a chi importa veramente? A nessuno, ma solo finchè non accade l'inevitabile (se così lo vogliamo chiamare) e qualcuno dice "si sapeva che sarebbe successo", oppure "l'avevamo detto". Un pò paradossale definirlo "inevitabile" quindi.

Bhè, questo è quello che è successo ieri notte. Una tragedia annunciata, un disastro evitabilissimo, vittime della noncuranza e, peggio ancora, dell'ignoranza.

Di questo passo, ci saranno altre vittime e si andrà avanti all'infinito: Occorre che qualcuno si svegli e occorre che lo faccia al più presto.

Adesso, per ancora una o due settimane, sentiremo parlare di questo "disastro naturale", dopo tutto finirà nel dimenticatoio. Magari sentiremo due parole del Premier, una visitina per raccattare qualche voto qua e là, un tuffo nel fango per sentirsi a suo agio e poi tutto si risolverà andando avanti nel solito menefreghismo che ormai è impiantato nel DNA di questa regione e, peggio ancora, dell'intera nazione.


"Chi sta lontano, distratto da uno schermo che è piatto, d’un tratto non sa che rispondere.
Ma chi è civile ci vive tra le tombe: Crollano le forze, aumentano le collere.
"

Nessun commento:

Posta un commento