giovedì 24 novembre 2011

Elogio all’intellighenzia di Francesco Merlo (Repubblica)

Son tempi bui. Occorre qualcuno che li sappia narrare in maniera esemplare. Servono parole bellissime. È per questo, probabilmente, che Repubblica ha inventato “La Fotografia” di Francesco Merlo (su Wikipedia ha un abbozzo di pagina, poiché trattasi di abbozzo di giornalista). Qui, il nostro Merlo verga poemi. L’effetto finale è a metà strada tra Bossi che si pulisce il culo con la bandiera italiana e il parroco vecchio e stanco che fa la messa di domenica. Proviamo a fare una piccola esegesi dell’ultima perla che ci è stata regalata.

In tre minuti e trentaquattro secondi (video), Francesco Merlo fa sfoggio di tutti i luoghi comuni possibili, diventando un recordman in materia. Si vola.

Il video inizia con un veloce accostamento tra la disgrazia che qualche settimana fa ha colpito Genova e quella che si è abbattuta invece sulla provincia di Messina.

“A prima vista non si distingue nulla (a prima vista, i morti son morti dappertutto).. .però (c’è un però, daje!), appena l’occhio si abitua al flagello.. ecco.. vedete, qui (Genova, ndr) si distingue il fiume che corre e distruggee..eeehhh..il centro storico (più che una descrizione, un parto cesareo). Qui (fotogramma successivo, siamo nel messinese) invece le case sono abusive (e andiamo!)… qui, viene sgretolata un’edilizia improvvisata (Merlo ha conseguito la laurea in architettura improvvisata, è evidente).. E qui (si torna a Genova) ci sono le stratificazioni urbanistiche di secoli… il mattone selvaggio (Messina).. e invece lo spazio pubblico celebrato (ora un fotogramma della Sicilia, ora un fotogramma della Liguria: ho il mal di mare!), la forza dell’acqua distrugge sviluppo e sottosviluppo…e però i bambini affogati sono affogati e sono uguali (sarà l’unica cosa quasi sensata che dirà)…non c’è differenza tra sviluppo e sottosviluppo peeer questa…terribile…disgrazia..naturale”

La sua descrizione, probabilmente partorita sotto l’effetto di acido lisergico, va avanti. Ininterrotta.

“Però (eddaje con ‘sto però!) di là (al sud) c’era un’accozzaglia di laterizzi. Qua (a Genova) c’è la bellezza di città che sono… storicamenteeeeee costruite per… per piacere… per… per (peppe-pe-peppe-pe!) aiutare l’uomo a vivere e non a sopravvivere (questa non la commento, rischio di sporcarla). E però poi, diciamo la verità (e diciamola ‘sta benedetta verità, dai) la pietà poi.. è diversa (pure la pietà?!).. cioè.. là (che?)..senza.. senza.. (senza che?!).. aprire gare di sofferenza e mettersi a elencare ciascuno i propri morti e pesare le lacrime senza (però e senza, altro non sa dire) contare i soldi (che soldi?).. però (è record!)..la disgrazia.. di Genova..  fece esplodere gli animi e anche mettere mani al portafoglio, mentre questa disgrazia qui.. in corso… provoca rassegnazione e diffidenza al sud (la diffidenza non l’ho compresa bene).. addolorate alzate di spalle, una stanca pietà, che molto di rado riesce a diventare solidarietà, aiuto e partecipazione (o vai, è chiaro: siamo noi a mal disporci nei confronti di chi vuole essere solidale. Che cazzo. Il fango ha distrutto tutto e noi siamo sempre i soliti rassegnati) perché.. questo mezzogiorno d’Italia è uno di quei luoghi verso i quali gli uomini si forzano all’indifferenza (addirittura?).. si costringono a non commuoversi (costringono?!).. spengono prudentemente ogni moto dell’animo, annacquano il vino della solidarietà (e vai: buttiamola in prosa!)”.

È poesia. Sognate tutti e riprendiamo.

“Una di quelle aree umane dove è meglio farsi gli affari propri.. non dare.. evitare di intervenire perché lì l’elemosinato e l’elemosiniere rischiano di fare la stessa fine (eeehhh?!).. non c’è persona per bene (ah!) che non pensi  che il Sud sia violento, imprevedibile, inaffidabile, sprecone, confusionario, corrotto, mafioso, camorristico (e basta?).. e, quindi, non c’è persona che non pensi che aiutare il Sud possa risultare pericoloso.. fortemente pericoloso (sta male).

Quanto sei noioso, però: cambia disco.

“Questo modo di pensare (pensare? Non ti sembra di esagerare?).. da cui nasce e di cui si nutre il razzismo bestione della lega.. ecco io.. lo.. lo domando.. è un giudizio.. o è un pregiudizio? (parole forti)". 
Qui, il suo trip allucinogeno termina. Così, con una domanda inutile: chiede se quelli della lega hanno ragione. Idolo.

Considerazioni di fine trip. Questo è un video (?) importante. Pregno di contenuti. Ci dice che la Liguria e la Sicilia sono diverse. A Genova è esplosa la solidarietà nel cuore di tutti, per Barcellona e Saponara no. E la colpa è – sempre – dei meridionali stessi. La gente sa che aiutare il Sud è pericoloso. Perché al Sud ce la mafia e sono tutti brutti, cattivi e corrotti (e mia mamma non vuole, ce lo metterei anche). Genova è bella, ha il centro storico. Saponara e Barcellona sono brutte, piene di terroni e di costruzioni alla cazzo di cane. O almeno, così ci fa capire Merlo. (probabilmente, Merlo non ha mai messo piede in quei luoghi, come probabilmente non è mai stato nemmeno a Genova, in quanto sembra ragionare e parlare per sentito dire). Nel caso di Genova, colpevolizza la natura. Invece, nel messinese, la colpa è della popolazione rassegnata, del territorio sottosviluppato, del mattone selvaggio, degli alieni e del nuovo ordine mondiale.
Per quanto riguarda la solidarietà, Merlo ci fornice la sua preziosissima chiave di lettura: al Nord si costringono con la forza a non essere solidali verso il meridione. Devono chiudere gli occhi forzatamente per non essere presi alla sprovvista dall’irrefrenabile voglia di aiutare il Sud. Non devono vedere cosa accade qui, altrimenti soffrono nel non poter dare una mano. Perché, si sa, annacquano il vino della solidarietà (sì, ‘sta roba dell’annacquamento del vino della solidarietà la riutilizzerò, come la palla pazza che strumpallazza di Caressa).
In sostanza, il video è epico. È la fotografia degli italiani. Anzi, degli italiani come Merlo.

Detto ciò, passerei alle cose serie. Sono stati aperti dei conti correnti di solidarietà destinati a raccogliere fondi per gli alluvionati del messinese. Di seguito, i dati:

Comune di Barcellona Pozzo di Gotto:
CONTO CORRENTE INTESTATO A: COMUNE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO, CAUSALE: CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA' PER GLI ALLUVIONATI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO.
CODICE IBAN: IT 16 Z 01030 82071 000001 328303.

ARCI SICILIA presso BANCA ETICA
IBAN IT 38 E 05018 04600 000000 140686
CAUSALE: RACCOLTA FONDI PER GLI ALLUVIONATI DEL MESSINESE

ASSOCIAZIONE CORDA FRATRES PRO ALLUVIONATI BARCELLONA P.G.
IBAN IT40 Z030 6982 0721 0000 0004 757
Agenzia Intesa SanPaolo di Barcellona PG -ME -

CONTO CORRENTE INTESTATO A: CARITAS DIOCESANA MESSINA
VIA GARIBALDI 67
CCPOSTALE 145919
OPPURE PRESSO BANCA CREDITO COOPERATIVO ANTONELLO DA MESSINA
IBAN IT24T 0709816500000000000314
CAUSALE ALLUVIONE MESSINA 22 NOV 2011
Comune di Saponara:
CONTO CORRENTE POSTALE N. 11025988,
INTESTATO A: Comune di Saponara – Servizio di Tesoreria,
CAUSALE: "Solidarietà famiglie saponaresi alluvionate".


Inoltre, si potrà donare 1 euro inviando un SMS al 45590 dalle ore 19 di oggi, fino al prossimo 28 dicembre, oppure 2 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa.
Magari, Merlo decide di donarci qualcosa e smetterla con i pregiudizi culturali, sociali e via discorrendo (il criticato articolo sul caso Battisti, tanto per citarne un altro). Con affetto.

3 commenti:

  1. GRANDE! SEI UN GRANDE!!! Ho risposto anch'io a Merlo... così:

    La bestemmia più grande, il “signor” Merlo la spara quando dice che al Sud si reagisce a tutto questo con indifferenza, con rassegnazione, senza solidarietà alcuna perché tanto qui si è abituati… un’alzata di spalle e via!

    Ora, per me è difficile mantenere a freno la rabbia davanti a queste assurde parole. E’ difficile perché so che il “signor” Merlo non si è mai alzato dalla sua poltrona per venire a vedere Giampilieri, in provincia di Messina, che due anni fa crollò sotto la furia dell’acqua esattamente come Barcellona e Genova. Perché se si fosse scomodato avrebbe visto che a Giampilieri le case abusive crollate furono si e no quattro… e tutte a riva di mare, mentre la devastazione peggiore avvenne nel centro storico del paesino, in cima alla collina, dove stava da 4 secoli … “bellezza storica” dimenticata!
    Ma io e i miei amici siamo andati a Giampilieri. Siamo andati a vedere. Abbiamo scattato foto, ascoltato la gente del posto, li abbiamo visti con i nostri occhi spalare via il fango, rimettere a posto le case mattone su mattone con le loro mani. Uomini, donne, ragazzi, bambini di sette anni …. con l’aiuto generoso della gente dei comuni vicini.

    Proprio così, quella gente “che è rassegnata e non sa cosa voglia dire solidarietà”, vero signor Merlo?

    Questa gente del Sud, pigra, lamentosa, inetta, che liquida tutto con un’alzata di spalle e via … ma che non ha esitato ad aprire le proprie porte agli alluvionati, alloggiandoli presso alberghi e case della costa “ricca” di Taormina, magari mettendo a rischio la stagione turistica pur di aiutare quei poveri disgraziati. Questa gente “indifferente” che ha passato una settimana a diffondere via Facebook e via Twitter i numeri di solidarietà per Messina, dato che nessun telegiornale e nessun giornale (nemmeno Repubblica!) si scomodava a fornirli. Questi meridionali abusivi, lagnosi, incapaci di offrire aiuto al prossimo … che come tanti deficienti mandano il loro messaggino solidale agli alluvionati del Veneto, della Liguria e di ogni maledetta regione del Nord che campa sui nostri soldi e sui nostri sacrifici! Questa gente “che non conosce la solidarietà” … come me e come i miei amici, che attraverso un passaparola incredibile abbiamo raccolto IN UN SOLO GIORNO tre macchine cariche di aiuti da mandare ai bambini alluvionati, perché nessun altro glieli mandava.

    Vede, “signor” Merlo … e mi costa veramente tanto chiamarla “signore”! … lei prima di bestemmiare dalle pagine di un giornale che si crede tanto diverso da quelli di Feltri e di Belpietro -ma che invece ne è una triste copia conforme- dovrebbe provare una volta nella vita a scomodarsi di persona. Dovrebbe provare a salire su un aereo e a venire a guardare come ci comportiamo noi meridionali. Sto parlando di noi meridionali VERI, quelli che si spaccano la schiena per uno stipendio da fame, quelli che quel poco di soldi che hanno metà lo danno in beneficienza, quelli che si mettono gli stivali e vanno a spalare via il fango di Giampilieri e Barcellona lontani dalle telecamere di Repubblica Web o di Verissimo! Dopo che avrà visto tutto questo, e solo DOPO, potrà permettersi di dire le cose che ha detto. Se mai ne avrà ancora il coraggio.

    Chiudo ricordandole un’ultima cosa. Simone Neri aveva 27 anni. La notte del 1 ottobre 2009 è morto trascinato via da un’onda di fango nel suo paese, Giampilieri. Avrebbe potuto salvarsi almeno un’ora prima, ma ha preferito restare per aiutare la sua gente. Ha messo in salvo otto persone … OTTO PERSONE … mentre lei signor Merlo stava seduto in poltrona. E’ morto così, Simone, regalando la sua povera vita di meridionale “pigro, lagnoso, indifferente e non solidale” per salvare otto anime. Gli chieda scusa!

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  2. Anch'io ho scritto due parole, indirizzandole al responsabile legale della testata ... il direttore di Repubblica.

    Gentile direttore,
    Vivo a Barcellona Pozzo di Gotto e Le scrivo per manifestarle l' indignazione che ha suscitato in me l'articolo del "signor" Francesco Merlo. Mi meraviglia che una testata storica come quella che Lei dirige, possa permettere la pubblicazione di un servizio così offensivo nei confronti di un paese che ha subito danni ingenti e che il suo cosiddetto giornalista ha definito "accozzaglia di laterizi". Il signor Merlo mette a confronto un capoluogo di regione, quale è Genova, con una cittadina che neanche conosce ma che, dall'alto della sua ignoranza, taccia di essere "sottosviluppo".
    Barcellona è un cittadina di provincia con i suoi punti di forza (un bel centro storico) e i suoi punti di debolezza (case costruite per i figli e poi non finite per mancanza di soldi). Ma non considero questo "sottosviluppo". Ignoranza, forse; mancanza di amore per il bello, sicuramente. Le posso assicurare che le case che di solito frequento io, sono più che dignitose.
    Probabilmente il giornalista della Sua testata, voleva fare un pezzo pietoso sul Sud, ma Le assicuro che l'unico sentimento che ha prodotto in me e in altri che lo hanno ascoltato è stata l'indignazione. E, in realtà, mi sarei offesa anche se fossi stata del nord ... dove le "brave persone" non pensano che il Sud sia "violento, imprevedibile, inaffidabile, sprecone, confusionario, corrotto, mafioso, camorristico". Solo gli idioti e gli ignoranti che, probabilmente, frequenta il signor Merlo manifestano tali considerazioni. Le persone di cui mi circondo io, siano esse del Sud o del Nord, giudicano il "singolo" e non fanno di tutta l'erba un fascio. Io sono sudista da tutta la vita ... ma nessuno degli epiteti espressi nell'articolo mi definisce.
    Il signor Merlo nel suo sproloquio ha offeso tutti coloro che stanno soffrendo ...
    La gente del Sud sarebbe "rassegnata"? Si, è vero. Ma solo di sentire le stupidaggini che vengono dette da qualcuno che apre la bocca solo per far uscire un pò d'aria.
    Rassegnati? Non mi sembra di aver incontrato il signor Merlo tra i volontari che spalavano fango dalla strada, fuori dai negozi e dalle case ... Chi è rassegnato aspetta che qualcun altro faccia il lavoro ...
    Distinti saluti

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  3. Al di là delle diatribe etniche, da meridionale, invito tutti ad ammettere che i disastri di Genova e Messina sono dovuti a cause differenti. A Genova le cause sono naturali, a Messina la calamità è umana, disperati che entrano in case costruite abusivamente da mafiosi, con il consenso e la collaborazione della politica locale.
    Esattamente quel che accade nella mia terra, nei pressi del Vesuvio, ogni autunno, quando straripa il Sarno travolgendo gli abusivi che si sono spinti fino al cratere del vulcano. Ma questa è un'altra storia, e servirà qualcosa di apocalittico per darle rilievo nazionale.

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