giovedì 16 febbraio 2012

Sanremo 2012 - Day #2: meglio dieci anni di Bombolo che un secondo dei Soliti Idioti


Idioti.
E non c'è altro da aggiungere.
Rieccoci. Siamo arrivati, con dolore, alla seconda serata. Quella dedicata ai giovani. L’anteprima ti fa già passare la voglia: ci sono i Soliti Idioti. Ti dici: “Beh, e dov’è la novità? Son quindici anni che a Sanremo ci sono sempre i soliti idioti”. E hai anche un po’ ragione. Sigla. Senti in sottofondo le parole di Martin Luther King. Sembra vogliano impegnarsi, stasera. Si parte sul serio. Non prima di far apparire nuovamente uno dei due idioti sul palco. Porta la giacca a Morandi. Quella di Schettino. Si vola già.

Parla Morandi. Ci ricorda che i 300 giurati di ieri non sono stati in grado di votare e che dobbiamo ringraziare loro se ci tocca risentirci tutte le 14 canzoni. La giuria continua ad urlare in coro come le 15enni a un concerto di Bieber (chi?). La cosa positiva è che le eliminazioni saranno quattro. Vamos.

È il momento. La gara inizia. Ci siamo. Arriva Nina Zilli. Ieri conciata alla Amy Winehouse, oggi alla ToroSeduto. E si sente anche. Tutto molto bello. Ma anche no. C’è pure Arisa, stasera vestita decentemente, ne guadagna anche l’esibizione. Salgono sul palco persino Gigi D’Alessio e Loredana Bertè, paragonati (giustamente) a FonzieGomorra e  RichardBenson.

L'unica immagine che ricorderemo
di Sanremo 2012.
Arriva il momento di Belen e della Canalis. Lanciano cuscini. Fanno male anche quello. È spettacolo. Superato il momento, vengono presentati Carone e Dalla, tra le risate di Morandi. “Nanì, Nanì, Nanì”. Meglio passare ai giovani. Due arrivano da Area Sanremo e sei dalla rete. Morandi afferma di aver passato le vacanze di Natale ad ascoltare tutte le 1500 canzoni che gli sono state propinate per sceglierne la miseria di sei. Pensa che vacanze tristi che ha passato. È stato formato un gruppo d’ascolto, tipo gli alcolisti anonimi.

In ogni caso, la gara è semplice. A due a due, uno contro l’altro. Sembrano le eliminatorie del torneo di ping pong. Deciderà il televoto. I primi due a salire sul ring, sono Alessandro Casillo e Giordana Angi. Tremano. Morandi: “Siete emozionati?”. No, hanno preso freddo in camerino, sai com’è. Giordana ha molta voglia di vivere: “Quanti anni hai?”. “Eeehh, diciotto..”. “Sei una cantautrice?”. “Ci proviamo, sì..”. Parte Casillo, e pensi che i Sonohra non erano poi così male, in fondo. Canta Giordana Angi, e cerchi una lametta per tagliarti le vene, ma temi lo faccia prima lei di te. Conclude con un energico “Ratatatatatara”. E andiamo. Passa Casillo, ma non ti viene di esserne proprio felice.

Si torna ai grandi (si fa per dire..). I Matia Bazar. “Sei tu, sei tu, sei tu, che mi hai rubato il cuore”. Testo impegnato e originale. Più o meno quanto la maionese sulle patatine fritte. Finita l’esibizione del gruppo più monotono degli ultimi 150anni, è il momento di Finardi. Finalmente. Lo presenta la Canalis: “UGENIO Finardi”. Canalis uber alles. Vorresti prenderla a testate. Finalmente si canta sul serio. È l’esibizione migliore della serata e ti ripaga dell’inquinamento acustico subito fin qui. Speri che non finisca più. Ma succede, e tornano i Soliti Idioti come una gomitata sulla tiroide mentre stai dormendo. Si vogliono buttare giù. Ci speri. Non succede. Anzi sì, ma per scherzo. Ci rimani male. La gente ride. Ride di gusto. Spero li abbiano pagati per ridere. Comincio a rimpiangere le sei ore di Celentano.

Di nuovo i giovani. Iohosemprevoglia contro Celeste Gaia. Alla fine, non sai chi preferire. “Non aver paura, non aver paura, se non hai paura, non aver paura mai”. Parole forti come pietre per i Iohosemprevoglia. Celeste Gaia cerca un certo Carlo, ma non ci è dato sapere chi sia. “Carlo, Carlo. Vorrei ti chiamassi Carlo. Ho sempre pensato che fosse un bel nome, ma adesso io cambio opinione”. Evviva. Viene simpaticamente eliminata. Ri-evviva.

Arriva Emma. Presentata dalle due vallette. Stasera è vestita come una giocatrice di Golf in un porno. Simula degli inchini. Le due vallette la sfottono palesemente. Il jingle è sempre di Hendrix, che si rivolta nella tomba. Canta. È la fine.

Grazia, Graziella
e Grazie al..
Dopo due ore di Festival, è il momento di presentare la 19enne con la cervicale: Ivana Mrazova.  La Canalis e la Rodriguez vengono portate via a forza dal palco. Ivana ci parla della sua cervicale, ringrazia tutti, mamma, sorella, zia, cugina. Avesse dichiarato di voler la pace nel mondo, l’avrei votata per Miss Italia. Vuole fare un piccolo discorso. Due frasi. È contenta. Noi, un po’ meno. Morandi infierisce e glielo fa fare anche nella sua lingua. Lei saluta il padre e la nonna. Sorride aquarantasette denti. Tutto molto toccante. Si rendono conto che devono occuparsi anche di musica, tra una stronzata e l’altra. Presentano i Marlene Kuntz. Esibizione peggiore di quella di ieri, non si capisce una parola. Peccato, la canzone non è male e loro sono bravi. Segue la Fornaciari e da la mazzata finale all’esibizione dei Marlene. C’è tempo anche per Bersani, che stasera la giuria riesce a votare. Festeggiamo.

Brava, ma priva di grinta.
Di nuovo i Soliti Idioti. È il momento del politicamente scorretto. Per inciso, se loro sono politicamente scorretti, Morandi è Giorgio Gaber. Dal punto di vista comico, rivaluti ampiamente Bombolo. È il momento adatto di piazzarci una sfida tra due giovani.  Erica Mou – a.k.a. LaFigliaDiMourinho – e i Bidiel. La prima è brava, ma ha la grinta di una novantenne. “Voglio diventare vecchia”, e forse già lo sei. Ma sei brava, mettici un po’ di allegria, però. I Bidiel, beh, i Bidiel nessuno li avrebbe rimpianti se non si fossero esibiti. “Sono un errore”. Infatti. Passa Erica Mou.

Via di problemi tecnici. Prima dell’esibizione dei Bidiel e dopo. Uno spot entrato in tackle scivolato su Morandi. La cosa più bella del Festival. Scariche emotive a go-go. Si rientra, spazio alla Civello e poi le tre vallette. Morandi - impossessato per una attimo da Celeste Gaia - a Ivana: “Lo so che ti chiami Ivana, ma mi piace chiamarti Ivanka”. Anche lui si chiama Gianni, ma a me piace chiamarlo Gregorio. Che c’è di male, in fondo?

Noemi prova a farti addormentare. Ci riesce. “Sono solo parole”. Sperare che domani arrivi in fretta e che sparisca Noemi. Ancora due giovani: Guazzone e Giulia Anania. Morandi: “Siete elegantissimi”. Peccato che Guazzone sembrava aver appena terminato di stuprare un albero di Natale. Canta anche, Guazzone. Purtroppo. Ma lo fa anche l’Anania. Lei spacca. Spacca i maroni. Tanto che riesce a far passare Guazzone.

Il team al completo: vamos!
E rieccoli. I Soliti Idioti. Un intervento di un quarto d’ora che riabilita persino uno come Giovanardi. Microfono a Renga, che con due gargarismi prova a cancellare l’esibizione dei soliti imbecilli. Niente, fracassa ancora di più. Conclude Dolcenera, leggera e soave come una mazza chiodata sugli zebedei. Spazio al balletto della Mrazova – non aveva la cervicale fino a mezzora fa?! – e di nuovo ai Soliti Idioti. Stavolta cantano. Addirittura. Arriva Solveig, affiancato alla consolle da Papaleo. Momento bassissimo di TV. La città di Sanremo non si riprenderà mai da tale shock.

Eliminati: Marlene Kuntz (si sapeva, ma non erano da eliminare), Gigi D’Alessio con la Bertè (si sperava), Dalla e Carone (daje), la Fornaciari (vamos). Stasera ne saranno ripescati due.
Pronostico: spero nei Marlene, ma credo ripescheranno la Fornaciari e Carone&Dalla. Se ripescano D’Alessio, sabotate l’Ariston.

E adesso rinchiudete i Soliti Idioti.
A domani, se avete fegato.

Portate via anche loro.

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