Ci ho messo un po’ a scriverci su. A caldo, magari, ciò che
avrei scritto sarebbe stato banale e retorico. E lui – Marco, o SuperSic come
eravamo un po’ tutti soliti chiamarlo – non era né retorico né banale. Simpatico
e buffo, sì. Non potevi non volergli bene. Allegro e spontaneo in ogni momento. Anche a
inizio stagione, quando tutta la Spagna gli era contro. Colpa del suo essere
troppo spericolato in sella alla moto. Scorretto, a detta iberica (Lorenzo e
Pedrosa su tutti). Ma scorretto, lui, non lo è mai stato. Spericolato e
irruento sì: a Le Mans aveva travolto Pedrosa, che nella caduta si ruppe una
spalla e, ad Assen, Lorenzo. Prima e dopo, una serie di cadute causate dalla tanta
voglia di spingere al massimo e stare sempre più avanti. La stessa voglia che domenica,
probabilmente, gli si è ritorta sadicamente contro.
Infilerò la penna fin dentro al vostro orgoglio, perchè, con questa spada, vi uccido quando voglio...
martedì 25 ottobre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
Berlusconi, sul palco di Scilipoti, esulta al termine dell'inno nazionale.
Certe immagini vanno condivise con tutti affinché ne resti segno ai posteri. E, siccome ho cuore (cit), ve la allego. Fatene un uso criminoso.
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