venerdì 2 aprile 2010

È questa l'opposizione che vogliamo?

Adesso occorrerà che qualcuno spieghi alla sinistra che deve creare un programma serio.
Voglio dire, non si può fare opposizione impiegando il tempo a gridare "Fatti processare!": Servono idee.
L'unico scopo dell'attuale sinistra italiana sembra essere quello di ricordare a tutti che Silvio Berlusconi ha una marea di processi penali a carico da far invidia ai maggiori boss mafiosi di tutte le epoche.

Non serve a nulla andare di trasmissione in trasmissione a screditare il Premier, anche perchè ci ha sempre dimostrato che è perfettamente in grado di farlo da solo.

Opposizione significa soprattutto contrapporre qualcosa di reale all'attuale maggioranza, creare un programma elettorale da mettere in competizione con quello degli avversari.

Al momento delle elezioni in Italia tutto ciò non avviene. Se Berlusconi scende in piazza e domanda alla folla (un milione di persone! Anzi no, 150 mila circa..) "Gente, volete che io sconfigga il cancro in tre anni?" oppure ancora "Volete meno tasse?", Di Pietro va ad Annozero e con il suo approssimato e sgrammaticato italiano dichiara che "Berlusconi è brutto, basso e cattivo" e conclude con il solito "Fatti processare!".
Ha ragione anche lui, ma vi pare che possa competere contro la sconfitta del cancro?

L'Italia questo vuole, non vuole sapere gli affari con la mafia del Presidente del Consiglio. Vuole poter votare un programma, non una persona.
Così facendo si è giunti al punto che si va a votare alle elezioni cercando di scegliere il meno peggio, si cerca di votare per non beccarsi nuovamente il Cota, il Formigoni o il Berlusconi della situazione.
Non si vota più un'idea o un partito politico, si vota contro una persona.

"O voti me, o ti becchi nuovamente lui". Ecco il programma che probabilmente ha in mente l'opposizione in questo momento. Un programma che non può funzionare ed è stato ancora una volta dimostrato.

Allo stesso modo, se l'unico scopo è quello di togliere il Pdl dal trono, è inutile presentarsi alle elezioni con partiti come il MoVimento 5 Stelle, quello di Beppe Grillo per intenderci. Togli voti al Pd, non concludi un bel niente e probabilmente fai anche vincere la destra.

Qualcuno ha notato che l'astensione al voto ha colpito soprattutto il Pd? Chi alle ultime elezioni aveva votato il Partito Democratico, in queste, probabilmente, ha votato il Movimento 5 Stelle.
Il Pd già non è in grado di competere, se un altro partito dello stesso schieramento gli toglie una manciata di voti la situazione diventa tragica.

Vediamo di capirci in termini numerici, prendiamo in esame il caso eclatante del Piemonte:
Roberto Cota, capogruppo della Lega Nord alla Camera, vince con il 47,32% dei voti.
Mercedes Bresso, appartenente al Partito Democratico, si piazza alle sue spalle con il 46,90%.
Davide Bono, del MoVimento 5 Stelle, prende il 4,08%.
Poco conta l' 1,67% preso da Renzo Rabellino della Lega Padana.

Se la matematica non m'inganna, quel 4,08% di Bono aggiunto al 46,90% della Bresso avrebbe permesso al centrosinistra di vincere le elezioni in Piemonte e scongiurare il rischio di essere governati per 5 anni dalla Lega Nord. Così, purtroppo, non è stato.

In sintesi:
Movimento 5 Stelle e Pd si tolgono i voti a vicenda.
Lega Nord e Pdl, alleati, vincono le elezioni.

L'astensionismo non è stato tanto alle urne, ma all'opposizione.

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