lunedì 5 ottobre 2009

Che Silvio non sia Lodato.

La Corte Costituzionale domani sarà chiamata a pronunciarsi sull'ormai noto a tutti Lodo Alfano.

Ma cos'è esattamente?
Per capirlo, bisogna tornare al 22 Giugno 2003, periodo in cui fu aprovato il cosiddetto "Lodo Maccanico", divenuto in seguito  "Lodo Schifani".
In effetti Maccanico suonava un pò bruttino, Schifani invece..


Tale legge fu poi riformata qualche mese più tardi, esattamente il 20 Gennaio del 2004, poichè una sentenza della Corte Costituzionale ne dichiarò la parziale illegittimità costituzionale.

Ad essere riformato fu l'articolo 1, che recitava testualmente così:

« Non possono essere sottoposti a processi penali, per qualsiasi reato anche riguardante fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione fino alla cessazione delle medesime, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Corte Costituzionale »

I giudici lo ritennero in contrasto con i punti 3, 24 e 111 della Costituzione, che sanciscono l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e l’obbligatorietà dell’azione penale. I rimanenti articoli restarono invariati.

Nel Giugno 2008 il Governo Berlusconi IV ha riproposto un qualcosa di simile, denominandolo "Lodo Alfano", poichè il disegno di legge è stato presentato dal ministro della (in)giustizia Angelino Alfano.

Esso non riguarda più cinque figure istituzionali, bensì solo quattro: Ad essere escluso è stato il Presidente delle Corte Costituzionale.

Adesso sono compresi anche i reati "extrafunzionali" (truffa, furto, omicidio, etc..), anche commessi prima di assumere la carica.

Da questa breve sintesi si può dedurre che, in caso di approvazione, da domani la legge sarà come sempre ugale per tutti. Meno quattro.

Wikipedia, a questo indirizzo, dedica una pagina sui procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi.

Ad oggi sono ben ventidue, ma solo due sono ancora in corso. I rimanenti parlano di tre prescrizioni, due amnistie, otto assoluzioni e sette archiviazioni.

Tra le archiviazioni non si può non citare l'accusa di concorso in strage (sulle stragi avvenute tra il 1992 e il 1993), dove Silvio Berlusconi fu iscritto nel registro degli indagati come mandante, insieme a Marcello Dell'Utri, delle stragi di Via D'Amelio (Paolo Borsellino) e Capaci (Giovanni Falcone), e l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nel quale fu imputato insieme al solito Marcello Dell'Utri per riciclaggio di denaro sporco.

Inoltre, tra i procedimenti prescritti, è presente la sentenza sul  Lodo Mondadori: Nel processo, Berlusconi era stato prosciolto per intervenuta prescrizione, ma la sentenza a carattere esecutivo del Tribunale di Milano, depositata il 3 ottobre 2009, nella causa civile promossa da Cir contro Fininvest, stabilisce che la Fininvest di Silvio Berlusconi deve risarcire circa 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del Lodo Mondadori.

Tra i due procedimenti ancora in corso è da segnalare quello per la Corruzione dell'avvocato David Mills, nel quale Mills è stato condannato in primo grado, mentre Berlusconi è ancora in attesa della sentenza, in quanto vincolata all'esito del vaglio costituzionale del suddetto "Lodo Alfano".

Logico prevedere, dunque, che in caso di incostituzionalità del Lodo Alfano, il premier sarebbe costretto a dimettersi.

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