giovedì 8 ottobre 2009

Il Re è nudo.

Ci sono voluti due giorni per decidere, ma finalmente ieri il tanto atteso verdetto è arrivato: Il Lodo Alfano è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Per la precisione, è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1.
Il Lodo è stato bocciato a maggioranza (15 giudici, di cui 9 contrari e 6 a favore) per violazione dell'articolo 3 e dell'articolo 138 della Costituzione, ovvero il principio di uguaglianza e l'obbligo di far ricorso ad una legge costituzionale.


La decisione finale non è stata apprezzata moltissimo, per usare un eufemismo, dal Premier Silvio Berlusconi. Egli ha infatti parlato di "sentenza politica" attaccando la consulta, a suo dire formata da ben undici giudici di sinistra e, cosa che ha fatto più discutere in assoluto, ha accusato il Capo di Stato Giorgio Napolitano di non essere super partes, ma anche lui di sinistra.

Gli fa eco il ministro della Difesa Ignazio La Russa che, durante la trasmissione di Matrix di ieri sera, ha parlato anche lui di "organo politico" e quindi non sinonimo di garanzia, riferendosi alla Consulta.

Non è però dello stesso avviso  il presidente della Camera Gianfranco Fini che in una nota ufficiale ha criticato il premier Berlusconi invitandolo ad avere più rispetto per la Consulta e il Capo dello Stato: "L'incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese, non può fare venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il capo dello Stato".

Sulla stessa riga di Fini si è espresso anche Antonio Di Pietro, chiedendo addirittura le dimissioni di Silvio Berlusconi e consigliando al Premier di fare "quello che da 15 anni si ostina  a non voler fare: L'imputato".

In tarda serata, il Berlusconi-Show non ha risparmiato neanche Rosy Bindi, alla quale Il Presidente del Consiglio, intervenuto telefonicamente a Porta a Porta, ha replicato dicendole "Ravviso che lei è sempre più bella che intelligente" dopo che la Bindi aveva criticato le affermazioni fatte sul Capo di Stato da parte Cavaliere definendole gravissime.

Un nervosismo impossibile da mascherare a quanto pare, ma abbastanza comprensibile, dato che l'effetto della bocciatura del Lodo sancirà la riapertura di due processi a suo carico per corruzione dell'avvocato David Mills e reati societari nella compravendita di diritti TV Mediaset.

Alla fine, come auspicato da molti, ha vinto il buon senso. Ma cosa più importante ha vinto la Costituzione Italiana, ribadendo il concetto di uguaglianza di tutti di fronte alla legge, anche dei potenti.

Adesso non resta che aspettare le sentenze dei due procedimenti e tirare le dovute conclusioni, intanto il Re è nudo.

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