lunedì 30 novembre 2009

Se questo è un giornale.


Da "Il Giornale" del 28 Novembre 2009.

E fu così che Primo Levi si rivoltò nella tomba.

L'opera è di Vittorio Feltri, il quale si è anche impegnato a scrivere un editoriale di quelli che i comici di Zelig e Colorado Cafè gli farebbero un baffo. Peccato che fosse serio.
In pratica, secondo il suo modesto parere, i pentiti delirano e i magistrati sono folli.
Avete presente l'allievo che supera il maestro? Ecco, l'allievo in questione è Feltri.


Questo è solo il riassunto, per ridere davvero occorre leggere a fondo quell'editoriale.
Insomma, il fatto che Silvio Berlusconi sia il mandante di alcune stragi (tra cui Via Palestro a Milano) è un'idiozia solo immaginarlo. Così dice Feltri.

I pentiti affermano che Silvio Berlusconi commissionò le stragi allo scopo di creare nel Paese un clima di tale tensione da rendere indispensabile la sua discesa in campo politico. Bambanate, secondo Feltri.

Durante la stesura dell'editoriale, Feltri sembra avere un lapsus ed attribuisce a Silvio Berlusconi un centinaio di processi giudiziari. Fortunatamente, poche righe più su ha affermato che tutto ciò è stato fatto per incastrare il premier. Menomale, altrimenti l'articolo avrebbe perso il suo senso grottesco.

Se avete tempo da perdere potete anche leggere tutto l'editoriale.
Magari vi fate anche due risate. O Magari, poi, vi verrà anche da piangere a pensare che in Italia esistono giornali(?) e giornalisti(?) simili.

Nel frattempo, Silvio mantiene il buon umore e decide di regalarci un'altra delle sue perle, ovvero "io se trovo quelli che hanno fatto 9 serie della Piovra, e quelli che scrivono libri sulla mafia e vanno in giro per tutto il mondo a farci fare così bella figura, giuro, li strozzo!"
Damiano Damiani, Florestano Vancini, Luigi Perelli, Giacomo Battiato, Alexis Sweet, Enzo Monteleone, Marco Travaglio, Roberto Saviano, Carlo Lucarelli e tanti altri, compresi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, zitti, che di mafia non si parla, non sta bene. Lui non è mafioso e la mafia non esiste.

Quando deciderà di starsene zitto, senza per forza doverne sparare una più grossa dell'altra di giorno in giorno, sarà sempre troppo tardi. In ogni caso, sarà solamente quello il momento in cui smetteremo una volta per tutte di fare certe belle figure in giro per il mondo.

Ah, dimenticavo: La copertina è da collezione. Come lo è l'avviso di garanzia che arriverà a Silvio.

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