domenica 21 febbraio 2010

Il Festival degli italiani.

Josè

Il Festival degli "Amici". Il Festival dei Principi che amano l'Italia. Il Festival dei talent show.

Il Festival degli italiani, quelli che televotano, quelli che decretano il vincitore con un semplice SMS o una chiamata. Quelli cha hanno fatto vincere Valerio Scanu. Quelli che magari non ne capiscono nulla di musica, ma che Scanu gli faceva simpatia. Quelli che avevano due ricariche telefoniche da sprecare.

Si potrebbe riassumere così: Cinque serate di buona musica nelle quali sono stati fatti fuori i migliori (Moro, Cristicchi, Ruggeri, Irene Grandi, Malika Ayane, Noemi e di sicuro dimentico qualcuno) per far vincere l' "Amico" Valerio Scanu. Fatto fuori prima e ripescato poi grazie alla sua "Amica" Alessandra Amoroso che gli ha portato i voti necessari per tornare in gara. E che gara.


In tutto questo, quasi lo stesso percorso è stato fatto da Pupo con il Principe di Savoia.

Canzone azzeccata, non c'è che dire. Emanuele Filiberto cantava (in mezzo ai fischi ed ai “Buu”, c’è da dirlo) con fierezza e con il cuore "Italia amore mio", la stessa Italia alla quale non più di due o tre anni fa ha chiesto la bellezza di 260 milioni di euro per dei fottutissimi danni morali. Italia amore suo, però. Ed anche di tutta la sua famiglia.

Sentendolo cantare, credo che sarebbe stato meglio dargli i soldi, spegnergli il microfono e mandarlo a casa. O nuovamente in esilio.

Il terzo finalista, Marco Mengoni, non ha capito cosa ci facesse lì. Tra i migliori tre. O tra i peggiori tre, dipende dai punti di vista. Era una sorta di infiltrato in pratica: Sapeva cantare a differenza degli altri due, ergo non doveva arrivarci neanche per sbaglio.

Sarà ricordato come il Festival in cui hanno trionfato i talent show.

Basti pensare che il vincitore delle nuove proposte è stato Tony Maiello, spedito lì da X-Factor.

I tre finalisti dei big, invece, arrivavano da "Ballando con le stelle" (Emanuele Filiberto), da "Amici" (Valerio Scanu) e ancora da "X-Factor" (Marco Mengoni).

Questa piccola statistica dovrebbe far capire agli autori che il televoto sarebbe meglio abolirlo, una volta per tutte.

Quando l'orchestra si è resa conto dei nomi che si sarebbero giocati il primo posto, ha deciso di ribellarsi. Gli spariti di Sacanu&Co. hanno iniziato a svolazzare per  tutto il palco dell’Ariston, tanto che Maurizio Costanzo, ospite d’onore dell’ultima serata, ha per un attimo temuto che gli spaccassero un violino in testa. Con il raccomandato di sua moglie in finale, c’era anche da aspettarselo ed era normale aver paura.

Qualcuno dice anche che Josè Mourinho, allenatore dell'Inter, sia scoppiato a ridere durante la partita non per il rigore non concesso alla sua squadra, ma bensì perchè qualcuno gli aveva detto in anteprima i nomi dei tre finalisti.

Dare la possibilità di televotare ad una nazione che si fossilizza tutta la settimana davanti a programmi del calibro di “Amici”, “Ballando con le stelle”, “Io canto”, “Uomini e Donne”, il “Grande Fratello” e robe varie è davvero pura follia. Che poi vinca certa gente è anche facilmente pronosticabile. Non vince più la canzone, ma il cantante (se così vogliamo definire Valerio Scanu).

Da citare anche i coraggiosi Sonohra che ogni volta si presentano imperterriti con canzonette orecchiabili di dubbio testo e con quell’acca senza senso nel mezzo del nome. Dopo la serata dei duetti nell’intento di farsi ripescare, c’era da salvare solo Battaglia e la sua Stratocaster. Ma se ce l'ha fatta Scanu, era doveroso sperarci anche per loro.

Finiamo la carrellata ricordando anche Povia.

Senza dubbio sa scrivere (la terza media ce l’ha sicuro, per intenderci) e riesce quindi a comporre un qualcosa di sensato, a differenza di molti altri. Ma prima di tutto, è necessario sapere che Povia vive solo a Febbraio. Il resto dell’anno sparisce e nessuno ha la minima idea di dove possa essere e cosa diavolo stia facendo.

C'è chi pensa vada solamente in letargo e chi pensa creda sia meglio togliersi semplicemente dalle scatole. Niente di tutto questo! Impiega un anno per scegliere quale tema delicato sfruttare per far presa sulle persone ed avere buone possibilità di arrivare alla vittoria finale.  Questa volta non ce l’ha fatta. E menomale.

In conclusione, la vittoria finale di Scanu è riuscita a far rimpiangere le eliminazioni anche di Nino D’Angelo e Toto Cutugno. E persino quella di Iskra della scorsa edizione del Festival.




Perchè Sanremo è Sanremo... purtroppo!

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