martedì 14 giugno 2011

Game Over, Silvio.

Era il 1991 quando Craxi, coadiuvato da Bossi, invitava i cittadini ad andare a mare invece di recarsi alle urne.  Nonostante ciò, il 62,5% degli aventi diritto andarono a votare e i sì superarono abbondantemente la maggioranza assoluta degli elettori. Sono passati vent’anni. La storia si ripete.


Silvio Berlusconi è politicamente finito. È un dato di fatto. Alle amministrative ha sbagliato tutto e le ha perse (perché le ha perse lui, Milano e Napoli su tutte). Da sedici anni non si raggiungeva il quorum al referendum, ha dettato la linea di (non)voto e il 57% degli elettori è andato a votare: ha stravinto il sì. In tutti e quattro i quesiti.
Tutto ciò che tocca diventa sterco. È un dato di fatto anche questo.

Si respira aria nuova. I risultati delle ultime tornate elettorali dimostrano che anche buona parte degli elettori di destra si è stancata e ha smesso di andare dietro alle strategie mediatiche e ai telegiornali finti. Per la prima volta, dopo tanto tempo, gli italiani sono andati a votare con la testa. Pensando al futuro. Non dando retta a chi gli diceva di non andarci, che tanto era inutile, che il Governo aveva già fatto retromarcia sul nucleare, che il legittimo impedimento e la privatizzazione dell’acqua erano cosa buona giusta. L’italiano medio ha smesso di affidarsi mani e piedi ad una persona senza alcuna regola etica. L’italiano medio ha smesso di non ascoltare alcuna regola etica. L’italiano medio, probabilmente, non ci sta più. Ecco perché Berlusconi è finito: l’italiano medio ha smesso di ascoltarlo. Ed è bello. E va benissimo così, per il momento.

È giunta l’ora di sentirsi fieri degli italiani. È giunta l’ora di sentirsi fieri di essere italiani.

A Craxi tirarono le monetine e fu costretto a scappare lui al mare. Non è più tornato. La storia potrebbe ripetersi ancora una volta. Sempre che, qualcuno non capisca che è giunta l’ora di farsi da parte. E quel qualcuno somiglia tanto a un uomo(?) sulla settantina piccolino e stempiato con il vizio del bunga bunga.

Game Over.

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