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È finita. Ma non come avremmo
sperato. Ieri, vedendo quella folla festante per le strade, veniva da chiedersi
come mai Silvio Berlusconi è durato così a lungo. Chi l’ha votato, se tutti alla
notizia delle sue dimissioni inneggiavano alla liberazione?
È fatto così, l’italiano medio. Quelli
che martoriavano il cadavere di Mussolini, erano gli stessi che lo applaudivano
fino al giorno prima. E lo stesso fu con Craxi: eletto prima e sotterrato dalle
monetine poi. Il medesimo destino è toccato ieri a Silvio Berlusconi. Acclamato
per 17 anni e sostenuto da milioni d'italiani che ieri – in un’improvvisa
presa di coscienza, come no - erano lì: a festeggiare le sue dimissioni.
Occorre ricordare a queste
personalità che se oggi l’Italia è ridotta in questo modo, la colpa di
Berlusconi è da dividersi tra quest’ultimo e chi gliel’ha permesso. Chi, dopo
miriadi di leggi ad personam e porcate varie, gli rinnovava la fiducia e gli
permetteva di restar lì, e chi nel 2008 è riuscito a votarlo nuovamente continuando - dal
2008 fino a ieri - a difenderne qualsiasi nefandezza. Non basta
andare a festeggiare e urlargli buffone. Avete dormito per quasi vent’anni,
ce lo ricorderemo tutti. Con chi ha lottato per anni affinché questo giorno
arrivasse, voi non c’entrate e non c’entrerete mai nulla.
Non si accetta chi, come Bersani,
si prende i meriti della caduta dell’ormai ex premier (non bastava già essersi
appropriato di quelli per la vittoria al referendum?). Fosse stato per lui e
per il PD, Berlusconi dimissioni non ne avrebbe mai rassegnate. Lo stesso discorso
vale per Fini, accortosi dopo la bellezza di quindici anni di chi fosse
Berlusconi. L’hanno fiancheggiato per anni, ieri festeggiavano. 17 anni in cui
l’opposizione è stata inesistente. I “Ti devi dimeeeeettere” di Bersani risuonano
ancora nei nostri timpani. Avesse mai mosso un dito.
Si può festeggiare, certo. Si può
festeggiare la caduta di Berlusconi. Ma non con Bersani o con gli elettori di
questo governo che han cambiato idea nelle ultime ore. Finché la mentalità dell’italiano
medio sarà la stessa che in questi anni ha permesso che tutto questo accadesse
e finché in politica resterà presente chi con Berlusconi ha diviso il piatto e chi
ha fatto finta opposizione, in Italia non cambierà mai nulla. Berlusconi è
finito, il berlusconismo resta. Il difficile viene proprio adesso. E con questa
mentalità c’è poco da sperar bene.
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