domenica 13 novembre 2011

Ce lo ricorderemo tutti.


Foto ilfattoquotidiano.it
È finita. Ma non come avremmo sperato. Ieri, vedendo quella folla festante per le strade, veniva da chiedersi come mai Silvio Berlusconi è durato così a lungo. Chi l’ha votato, se tutti alla notizia delle sue dimissioni inneggiavano alla liberazione?

È fatto così, l’italiano medio. Quelli che martoriavano il cadavere di Mussolini, erano gli stessi che lo applaudivano fino al giorno prima. E lo stesso fu con Craxi: eletto prima e sotterrato dalle monetine poi. Il medesimo destino è toccato ieri a Silvio Berlusconi. Acclamato per 17 anni e sostenuto da milioni d'italiani che ieri – in un’improvvisa presa di coscienza, come no - erano lì: a festeggiare le sue dimissioni. 


Occorre ricordare a queste personalità che se oggi l’Italia è ridotta in questo modo, la colpa di Berlusconi è da dividersi tra quest’ultimo e chi gliel’ha permesso. Chi, dopo miriadi di leggi ad personam e porcate varie, gli rinnovava la fiducia e gli permetteva di restar lì, e chi nel 2008 è riuscito a votarlo nuovamente continuando - dal 2008 fino a ieri - a difenderne qualsiasi nefandezza. Non basta andare a festeggiare e urlargli buffone. Avete dormito per quasi vent’anni, ce lo ricorderemo tutti. Con chi ha lottato per anni affinché questo giorno arrivasse, voi non c’entrate e non c’entrerete mai nulla.

Non si accetta chi, come Bersani, si prende i meriti della caduta dell’ormai ex premier (non bastava già essersi appropriato di quelli per la vittoria al referendum?). Fosse stato per lui e per il PD, Berlusconi dimissioni non ne avrebbe mai rassegnate. Lo stesso discorso vale per Fini, accortosi dopo la bellezza di quindici anni di chi fosse Berlusconi. L’hanno fiancheggiato per anni, ieri festeggiavano. 17 anni in cui l’opposizione è stata inesistente. I “Ti devi dimeeeeettere” di Bersani risuonano ancora nei nostri timpani. Avesse mai mosso un dito.

Si può festeggiare, certo. Si può festeggiare la caduta di Berlusconi. Ma non con Bersani o con gli elettori di questo governo che han cambiato idea nelle ultime ore. Finché la mentalità dell’italiano medio sarà la stessa che in questi anni ha permesso che tutto questo accadesse e finché in politica resterà presente chi con Berlusconi ha diviso il piatto e chi ha fatto finta opposizione, in Italia non cambierà mai nulla. Berlusconi è finito, il berlusconismo resta. Il difficile viene proprio adesso. E con questa mentalità c’è poco da sperar bene.

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