sabato 10 ottobre 2009

Hasta la victoria siempre, Comandante!

Ernesto Guevara de la Serna, noto ai più semplicemente come "El Che", moriva esattamente 42 anni fa: Il 9 Ottobre del 1967.

Il soprannome di "Che" gli venne attribuito dai compagni per la sua abitudine di pronunciare questa breve parola in mezzo ad ogni suo discorso. Parola che tradotta sta a significare "uomo".

Narrare la sua vita sarebbe superfluo: Ad oggi, non esiste persona che non sappia cosa abbia rappresentato El Che nella sua vita. Odiata o amata, la sua figura è adesso, e lo sarà ancora per molto, un mito per i giovani di tutto il Mondo.


Nacque il 14 Giugno 1928 (a Rosario, in Argentina), partecipò da protagonista alla rivoluzione cubana sposando le idee di Fidel Castro sul comunismo e divenne cittadino cubano per diritto di nascita. A distanza di qualche anno decise di abbandonare i suoi incarichi di governo e di intraprendere un nuovo progetto di rivoluzione in Bolivia, probabilmente alla ricerca di una morte gloriosa in battaglia.

All'una e dieci del 9 Ottobre 1967 Che Guevara venne fucilato dopo essere stato fatto prigioniero il giorno prima dagli umini di Félix Rodríguez, un agente della CIA di origini boliviane.

La sua figura ha ispirato libri, canzoni e film di ogni genere. Ma, soprattutto, ha ispirato intere generazioni di giovani.

Oltre al suo spirito rivoluzionario, di lui rimarranno famosi i viaggi in giro per il Mondo (America Latina ed Africa su tutti).

Personificazione del coraggio e di chi, pur rischiando di morire, ha la forza di rendere immortali i suoi principi.
"...Addio, dormi tranquillo

Perché non finisce qui.

L'avventura è ripartita,

Resta intatta l'ultima idea

E da qualche parte del Mondo

C'è qualcuno come te

Che prepara un nuovo viaggio...
"

(Modena City Ramblers, Transamerika, 1997)



Perchè per ammirare il Che non occorre essere comunisti. (Adriano Costantino, Le Dimensioni Del Mio Caos, 2009).

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