venerdì 6 novembre 2009

Tutto il resto (non) può attendere.

La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo in questi giorni ha stabilito che il Crocefisso appeso al muro delle aule scolastiche è "una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e, soprattutto, viola la libertà di religione degli alunni.

In poche parole, se uno è musulmano, buddista o che so io, potrebbe non sentirsi a proprio agio a vedere il simbolo per eccellenza della religione professata in Italia appeso al muro di una qualsiasi classe all'interno di una scuola italiana.


Soile Lautsi Albertin, una cittadina italiana di origine finlandese, ovvero colei che ha presentato il ricorso, dovrà essere risarcita dal governo italiano di ben 5mila euro per danni morali. Danni provocati dalla visione del Crocefisso, mi sembra logico.

Se ci fosse stato ancora Dio, li avrebbe dovuti pagare lui.

Come solito in questi casi, le reazioni non si sono fatte attendere, certo da alcuni proprio non ce le si aspettava.

"Possono morire! Possono morire! Il Crocefisso rimarrà in tutte le aule! Possono morire, loro e quei finti organismi internazionali che non contano nulla!".

Questo il commento del Ministro della Difesa Ignazio La Russa a "La Vita In Diretta".

Un uomo capace di urlare "pedofilo!" a chiunque lo contesti durante una manifestazione, ma se gli toccano il Crocefisso possono morire, sia pedofili che giudici.

Più sottile il commento di Vittorio Feltri, direttore de "Il Giornale", il quale senza troppi giri di parole afferma che i giudici di Strasburgo hanno seri problemi psichiatrici e devono per forza abusare di birra ed essere alcolizzati.

Menomale, almeno stavolta non sono comunisti.

Il suo commento pieno di rispetto verso le istituzioni è stato sottolineato da Don Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, che a sua volta ha rincarato la dose, di per sè carente di qualche elemento lapallissiano che solo un prete può notare:  "Feltri, solo birra? Polverine! Polverine bianche, donnine, quattrini! È il loro Mondo quello, il loro Paradiso"

Polverine, donnine e quattrini. Mi ricorda qualcosa, o meglio qualcuno.

Ah si, eccolo qui: Silvio Berlusconi. La sua replica non poteva proprio mancare!

"Per noi è una sentenza assolutamente inaccettabile" e ancora "È una delle decisioni che, molto spesso, ci fanno dubitare del buon senso di questa Europa" per terminare il suo discorso con "Questo non è accettabile da noi italiani, Paese nel quale tutti non possiamo non dirci cristiani".

Tradimenti verso la moglie Veronica Lario e, prima ancora, verso Carla Dall'Oglio, cinque figli con due mogli, Logge Massoniche, rapporti con la mafia e criminalità in genere, giri di prostitute ed immoralità varie, ma diamine: Non toccategli il Crocefisso! E non toccatelo a tutti i cristiani modello come lui!

Si signori, in un Paese in cui non passa giorno senza che salti fuori uno scandalo e dove la moralità è andata, con buona pace degli italiani, a farsi benedire, in un Paese dove il Premier organizza coca-party con escort, in un Paese dove il Presidente della Regione Lazio va a trans, in un Paese dove lo stesso Presidente della Regione Lazio viene ricattato da quattro carabinieri in possesso del video che lo inchioda, tutti e dico tutti sono pronti a scannare (non trovo altri termini) chiunque si permetta di togliere una croce da un muro.

I veri problemi della nazione possono aspettare, il Crocefisso no. Quello deve restare sul muro a simboleggiare la nostra religione ed il messaggio che essa deve dare a chi è credente. Simboleggiare tutto ciò che in Italia sistematicamente politici e membri della Chiesa dimenticano o non seguono neanche per errore. Simboleggiare un qualcosa di sconosciuto, in pratica. Ma non toccatelo, altrimenti si scatenano e son pronti a difendere i "diritti del Crocefisso" con le unghie e con i denti, anche se di norma calpestano quelli del singolo individuo, ma chi se ne importa: Il Crocefisso deve restare, tutto il resto può attendere. Amen!

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