lunedì 4 luglio 2011

Wimbledon 2011: i voti.


Con grande sorpresa per tutti (ma anche no), ha vinto Djokovic. Il regno monotono Federer-Nadal è stato interrotto. Per fortuna o purtroppo, dipende dai punti di vista. L'italtennis, dal canto suo, resta sempre in salute, non preoccupatevi.

Quest’anno Wimbledon ci ha riservato qualche sorpresa:
  • La finale non è stata Federer - Nadal.
  • La finale non è stata Federer contro chicchessia.
  • Federer non ha martirizzato nessuno.
  • Federer ha perso (questa non è una sorpresa, ma ai federasti più incalliti – un Marianella a caso – piace probabilmente pensare che lo sia).
Ora, bando alle ciance, diamo qualche voto ai protagonisti:

Berdych: 1. Ogni torneo che si appresta a giocare è il suo. Ne sono tutti convinti. Tranne lui. Avrebbe dovuto disporre a suo piacere di Fish – uno che di bello da vedere c’ha solo la moglie – e invece gli ha regalato in tre set il primo quarto di finale a Wimbledon in carriera. Se non alto, è altruista.

Isner: 2. Un servizio alla Roddick e un gioco peggiore di Andy-visiera-che-gronda. Non puoi definirlo uno così. Nemmeno se t'impegni.

Federer: 4. Il suo regno sembra essere finito. Lui e Marianella sembrano gli unici a non volerlo capire. Gioca bene, sì. Ma perde. Regala un set persino a Youzhny e negli ottavi si arrende a Tsonga sul 2-0 in favore, facendosi sotterrare al quinto. Una tragedia. Una roba che se non la vedi non ci credi. Ma è successo. Prendiamone atto a celebriamo Tsonga.

Gasquet: 6. A me piace. È sempre piaciuto. Ma è più incostante di un Recoba qualsiasi. Agli inizi, per i media francesi, doveva spaccare il mondo, dare del filo da torcere a Federer e Nadal. E persino a McEnroe e  Borg. Poi si son perse le sue tracce. È risorto a Roma sulle ceneri di Federer.  A Wimbledon si è fatto asfaltare da Murray. Deve trovare una dimensione e soprattutto mantenerla.

Tsonga: 8. È l’uomo del capolavoro. Ha prima impedito che l’odioso Ferrer giungesse ai quarti e poi ha scongiurato lo svolgersi di una semifinale scontata con Federer opposto a Djokovic, bloccando lo svizzero ai quarti. Lo ha fatto in maniera epica. Sotto di due set, s’è svegliato di colpo, non ha sbagliato più nulla ed ha distrutto Roger. Cassius Jo (cit) ha regnato per un giorno. Speriamo continui a farlo.

Djokovic: 9. Ha vinto il torneo e, comunque sarebbe andata a finire la finale, aveva già ipotecato il primo posto nella classifica mondiale. Combatte su ogni palla. Non si arrende. Contrattacca anche sui colpi impossibili. Non sbaglia mai. Rispedisce tutto al mittente. E il mittente, ieri, era Nadal. Chapeau. Che palle, però.

Seppi: 10. È il vincitore morale del torneo. Non avesse perso contro Baghdatis (avessi detto McEnroe) avrebbe impedito a Djokovic di vincere il torneo. Era scritto.

Nessun commento:

Posta un commento